Visualizzazioni totali

giovedì 27 novembre 2008

SVEGLIA E CAFFE'


DRIIIIIIIIN!!!!!DRRRRRRIIIIIIIIN!DRRRIRIIIIIRIIN!!!!
Il vociare della sveglia ti desta dal sonno come ogni mattina.
Sempre la solita frequenza sonora emessa,sempre la solita ora prefissata...tutto nella norma e scontato.
Eppure,all'atto violento e automatico che precede lo spegnimento di essa,una sensazione premonitrice disegna il modo in cui affronterai la giornata.
Due minuti per riassestare le cognizioni psicomotorie ed intellettive e via di corsa al bagno per espletare le impellenti funzioni fisiologiche ordinarie.
Oramai anche il tuo corpo,assuefatto dai ritmi imposti della vita,agisce seguendo un filo logico comune alla sindrome maniaco-schizofrenica.
Tutti i gesti rientrano in un parametro calcolato sul filo dei secondi.
Ricordano le performance fantozziane,le manie di controllo del tempo che corre imperterrito e tiranno.
La lametta si muove sul viso seguendo percorsi obbligati e conosciuti,lasciando solchi sulla schiuma da barba simili ai cumuli di neve creati dalle ruspe in alta montagna.
Lo sguardo si perde in questo ripetersi quotidiano,meravigliandosi ad ogni affondo delle lame,osservando le fattezze di un volto che ogni giorno subisce la stessa violenza.
L'immagine riflessa cala la maschera via via lo scorrimento della lama.
Un ultima sistemata alla chioma selvaggia,plasmata dalle diverse posizioni assunte durante il sonno,e poi di corsa in auto.
Il lavoro attende.....
"E che palle....che cazzo fa sto stronzo!!!muoviti idiota che arrivo in ritardo cazzo!!"
L'ansia del secondo DRRRIIINNNN giornaliero,quello che scandisce l'inizio del tuo status social-lavorativo,si aggiunge a quella del non presentarsi in orario.
Brutto questo mondo,tutto troppo rapido e monotono.
Serbatoio di azioni già vissute e falsamente appaganti.
Viene quasi fatto credere che lavorare sia un dovere primario e sacrosanto,un qualcosa che ti è concesso piu' che offerto.
Passi quasi dalla parte del mendicante che chiede asilo tra quattro mura per scannarsi e assuefarsi di stress,in luogo del benefattore che sei di fronte ad un datore di lavoro che il piu' delle volte ti considera uno schiavo,carne da macello o animale da soma.
Si prova sempre il terrore di non fare mai abbastanza,di non rendere e soddisfare standart imposti da fantomatici operatori del calcolo lavorativo.
Si va avanti,avanti e poi ancora avanti,fregandosene delle necessità che crescono nel cuore.
Si trova ogni modo per farsi del male e per mancarsi di rispetto,creando le basi per un pensiero che ogni giorno si fa piu' vivo:
non si ha mai tempo per fare le cose che ci fanno star bene e ci rendono felici....
La giornata è finita,ritorni a casa vuoto e sfibrato.
Quasi rimpiangi la rasatura mattutina,con la schiuma che ti copre il volto provato e apatico.
Ricordi quella neve sul viso,maschera che si rinnova ogni mattino e che lascia sperare il riflettersi allo specchio di un volto piu' rilassato e contento.
Il giaciglio è la che ti aspetta,caldo e rassicurante come il grembo materno,fedele compagno di un sogno ristoratore e appagante.
Ma sul piu' bello ecco di nuovo ripresentarsi l'incubo!!!!!
Avrò messo la sveglia?
Funzionerà correttamente o mi tradirà come spesso è capitato?????
E con l'incognita di ritrovarti cornuto e mazziato ne punti un'altra,e un'altra ancora....

Nessun commento:

Posta un commento