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martedì 23 dicembre 2008

PER TE CHE DI ME CONOSCI OGNI LATO


Quanto amarezza lascia un addio....

Parole violente dettate da sentimenti profondi e vivi come lo scorrere della lava del vulcano nella sua piu' possente eruzione.

Tutto il candore,l'innocenza di essere l'uno per l'altra lascia spazio a diatribe dolorose e tristi.

Scappare con il cuore titubante l'ignoto,disturbato dalla tranquillità del ripetersi degli eventi,quelli che ti fanno vivere nella pace del cambiamento radicale che non potrà sconvolgerti...

Eppure tutto questo arriva,ti scaraventa in un turbine di malinconia e malessere,dove appigli non ce ne sono se non quello della tua ragione....

E allora segui il cuore,bombardato da mille dubbi e rimorsi,da battiti fuori fase che scandiscono la fisiologia sbagliata come un metronomo non tarato per un musicista.

Ma come il metronomo prima o poi si ferma anche il cuore trova la sua quiete.

Che la quiete ti pervada mia dolce stella che fu.

Che la vita ti dia quello che ti meriti,che l'universo di premi di doni che ti sono dovuti.

Tralasciando il rancore e la rabbia di un qualcosa che per ora non potrà cambiare.....per ora,


giovedì 18 dicembre 2008

A CLOCKWORK NIGHT (mechanical feelings)




Mi capita spesso di compiere gesti ripetitivi,meccanici.


Capita a chiunque.


Ognuno di noi ne porta il fardello,vive una vita sulla base di questo meccanismo psicologico interiore.


Non voglio soffermarmi sulle peculiarità degli stessi o cercare di capire se questo ripetersi continuo di pensieri-movimenti sia cosa normale o prossima alla sindrome maniaco-compulsiva.


Credo che,nel bene o nel male,siano reazioni dovute al bisogno di placare carenze momentanee,di appianare paure o ansie o ancor piu' semplicemente gesti di routine che compiamo per sopravvivere.


Ebbene,nella mia ricerca di pace e sicurezza interiore,compio un gesto ripetitivo ogni santa sera.


Semplice dal canto suo ma fondamentale per la mia persona emotiva.


Vivendo solo non riesco a chiudere occhio se non blocco la serratura della porta principale.


Paura comune è vero,ma pur sempre meccanismo di difesa psicofisica che ritengo fondamentale.


Quante volte ho ripetuto questa azione senza prestare attenzione alle sfumature meravigliose racchiuse in essa.


I gesti ripetitivi si sa abbassano la consapevolezza mentale,attivano delle sinapsi che alla mente possono sfuggire e di conseguenza far dubitare la persona di aver compiuto o meno tali gesti.


Mi trovo a letto,in stato di dormiveglia,sento il corpo che pian piano se ne va,come cullato dalle onde del mare in bassa marea.


Godo di questa sensazione di pace e aspetto il sonno.


Essendo un amante del nuoto e dell'acqua,cosa scontata visto la diretta influenza elementale del mio segno zodiacale,percepisco il benessere che il liquido vitale mi trasmette,procurandomi sensazioni di calore intenso e profondo.


Sento il sapore del sale sulle labbra,ne colgo il gusto e ne assaporo l'essenza pungente.


La sensazione di benessere dura troppo a lungo e mi rendo conto che il sonno profondo tarderà ad arrivare,lasciandomi la facoltà di gestire tale situazione.


Mi sollevo dal pelo dell'acqua,osservo l'orizzonte grigio e apparentemente autunnale;il vento sfiora la mia pelle bagnata in modo violento, ma non ho freddo...


"Io non sopporto il vento!" dico tra me e me ,e come per incanto questo se ne torna alle sue origini,lasciandomi in uno stato surreale di atmosfera stagnante.


Guardo il mio corpo,anche le gocce che prima scendevano celeri ora sono immobili,dense come perle preziose riflettono una luce di cui non ne percepisco la fonte ne l'origine.


Desidero bere,ho molta sete.


Immediatamente mi sento appagato,sento lo stomaco fresco,il liquido corroborante scendere nelle viscere.


Capisco immediatamente di essere in lucidità onirica,se così non fosse la mia mente mi avrebbe obbligato a destarmi da quello stato per soddisfare le mie esigenze fisiologiche.


Ma non succede.


Sento di essere in uno stato di coscienza eccellente e decido di non farmi scappare l'occasione per vivere questa esperienza profonda.


Ma che posso fare? So che non ho limiti in questo,che posso creare o disfare tutto in un secondo,di provare sensazioni a comando e liberare la mia fantasia su ogni aspetto della fisica intesa come forza universale.


Come prima cosa desidero volare: è quello che faccio maggiormente in questo stato,adoro perdere il contatto col terreno,amo la paura di non avere il controllo delle mia deambulazione primordiale.


In volo servirebbe ben poco usare le gambe....meglio usare la fantasia,questo ho imparato dalle mie esperienze precedenti.


L'approccio è sempre lo stesso: rincorsa con balzo robusto.


Il mio non è propriamente un volo ma bensì un grande salto di cui ho il controllo totale.


Mi muovo in esso,cabro,aumento quota o la diminuisco usando le mie reminiscenze da nuotatore.


La forza di spinta è così violenta che provo spavento,vedo la superficie del mare e della terra allontanarsi troppo velocemente.


Indirizzo il mio pensiero verso lo zenit e mi ritrovo a bramare di nuovo il nadir sotto di me.


Abbassando lo sguardo percepisco,trovando punti di riferimento indefiniti,il piano dell'orizzonte astronomico che mi fa da orizzonte artificiale e mi permette di riprendere serenità e stabilità mentale.


Proseguo parallelo alla linea orizzontale con quello che ritengo essere il mio corpo fisico e osservo di essere arrivato a destinazione.


Sono al mio paese,è buio e insolitamente silenzioso.


Ho timore e sento freddo,cerco rapidamente un punto conosciuto per orientarmi verso casa.


Un nuovo balzo e sono in volo ancora,questa volta però in modo piu' familiare e lento.


La densità dell'atmosfera mi penetra e mi impedisce movimenti rapidi facendomi tirare un sospiro di sollievo,mi ricorda la consistenza dell'acqua e mi permette una maggiore fruizione di movimenti,essendo un esperto nuotatore.


Vedo il mio appartamento da lontano e con calma mi appresto ad atterrare nel terrazzo che da alla camera da letto.


Istintivamente spingo la maniglia della porta per entrare e mi rendo conto che non era stata chiusa a dovere.


Questa considerazione fa nascere in me il dubbio di non essere al sicuro,di non aver chiuso la porta principale.


Il solo pensiero ed eccomi li di fronte ad essa.


La chiave è inserita.


Meccanicamente compio quattro giri della stessa in senso orario,come sempre.


Lo stupore non tarda ad arrivare! Ad ogni giro percepisco la fisica del meccanismo stesso,mi stupisco dell'odore che sento,ricordandomi un misto fra il sapore del ferro contenuto nel sangue e l'olio che si usa in officina per lubrificare.


Lo scattare della serratura rimbomba nelle mie viscere,lo sento nello stomaco e nella pancia...non ci posso credere!!!


Riprovo daccapo e tutto si fa ancor piu' intenso!


Di nuovo vengo pervaso da odori,sapori metallici,dai movimenti d'incastro dei componenti stessi...


Penso di aver condiviso l'essenza stessa della serratura,la sua naturale predisposizione all'ingranare perfettamente.


Ne ho percepito l'essenza stessa della sua creazione e ne sono diventato parte per un'istante.


Il desiderio di destarmi da quel sogno lucido è stato troppo forte per intrattenermi ancora e così ho aperto gli occhi.


Come un bambino stupito da quello che ha appena scoperto mi sono precipitato verso la porta,girando e rigirando per diversi minuti la chiave,ricercando quelle sensazioni appena provate.


Le ho riprovate tutte:dagli odori ai sapori,dal tonfo che crea il meccanismo quando si attiva alla densità dello stesso al momento dell'ingranare i componenti.


Che felicità e stupore!


Percepire che qualcosa è vivo al di fuori dall'energia che poniamo su esso mi ha reso inquieto!


Ma anche piu' consapevole,conscio che se comprendiamo qual'è la sua reale natura ne possiamo avere il controllo ed il privilegio sul funzionamento.


E come il meccanismo della porta,io vivo meccanicamente ma non passivamente, rassicurato in cuor mio dai quattro giri di chiave.....








LE COSE PREZIOSE (PRECIOUS)



A volte una canzone può toccare il cuore piu' di qualsiasi altra cosa al mondo...


Ripeto : a volte.


Questa volta è successo e con il mondo vorrei condividerla....




LE COSE PREZIOSE (PRECIOUS) Depeche Mode - Playing The Angel - 2005




Le cose preziose e fragili


Hanno bisogno di mani speciali


Dio cosa ti abbiamo fatto


Abbiamo sempre provato a dividere la più tenera delle attenzioni


Ora guarda cosa ti abbiamo portato ad affrontare


Le cose si danneggiano


Le cose si rompono


Io credevo che noi saremmo riusciti a controllarle


Ma le parole non dette


Ci hanno lasciati cosi fragili


c'era rimasto così poco da dare


Gli angeli con le ali d'argento


Non dovrebbero conoscere la sofferenza


Io vorrei poter allontanare il dolore da te


Se Dio ha un piano per noi che solo lui può capire


Io spero che lui guardi attraverso i tuoi occhi


Le cose si danneggiano


Le cose si rompono


Io credevo che noi saremo riusciti a controllarle


Ma le parole non dette


Ci hanno lasciati cosi fragili


c'era rimasto così poco da dare


Io prego affinché tu possa imparare ad avere fiducia


Abbi fede in noi due


E tieni una stanza per noi due nel tuo cuore


Le cose si danneggiano


Le cose si rompono


Io credevo che noi saremo riusciti a controllarle


Ma le parole non dette


Ci hanno lasciati cosi fragili




domenica 14 dicembre 2008

PAURA


"Chi non ha paura non è un uomo."

Senza dubbio tra i pochi insegnamenti ricevuti questo è quello che piu' mi ha motivato a migliorarmi.

In questo mondo si fa spesso una gran confusione cercando di trovare una via morale e logica per ritagliarsi un posto nella vita di ogni giorno.

I mass media ci inculcano la necessità di essere impavidi e senza timori,di creare un'immagine di noi stessi che possa essere sempre la piu' appagante per gli altri,e di nascondere pregi e debolezze se non conformi ad uno standard imposto e precedentemente studiato a tavolino.

Ci studiano e creano attorno a noi tutto quello che ci permette di non essere ciò che siamo.

Quante volte ci sono cascato e quante volte succederà ancora.....

Dall'essere il primo negli sports scolastici,per riscuotere successo tra le ragazzine inebetite dal bulletto di turno,poi il bodybuilding,serbatoio di personaggi insicuri e alla ricerca dell'armatura che possa identificarti al meglio nella società,all'avere bei vestiti e belle macchine.....

Tutte distrazioni che portano ad alimentare paura ed insicurezza,privandoti di una visione ottimale riguardo alle reali aspirazioni e ai desideri piu' nascosti nel cuore.

Un caro amico,rispondendo ad un'appello uscito dalla mia anima,ha detto che l'ego è fatto per essere distrutto e fatto a pezzettini.....

Come vorrei avere le basi per annientarlo,per non rovinare i momenti piu' belli della mia vita,per godere della dolcezza di due mani che si stringono fregandosene della gente che ti sta attorno...

Avere le armi per sconfiggere la gelosia che si nasconde nel mio cuore,timore infondato di paure fuori luogo,di poter ricambiare la fiducia di persone che si concedono solamente a te anche seppur per un istante...come lo vorrei...

Ma la paura si sa è come un cappio al collo,piu' tiri e piu' soffochi.

Paura di rendersi conto che si è piu' uomini di ciò che si crede,di avere tutte le carte in regola per ottenere e dare quello che si ha dentro,di infondere fiducia e sicurezza anche se dall'altra parte c'è il timore che non sia così.

Paura di essere se stessi.

Si,perchè il mostro piu' spaventoso è dentro ognuno di noi.

Quante volte si cerca di scappare da questo perfetto sconosciuto,dal volto che ogni giorno si riflette allo specchio e dall'ombra che proiettiamo.

Ma non credo che sia possibile,per tanta fatica ed impegno non si può non esserne intimoriti.

Credo che la voglia di scappare dai nostri mostri non sia nient'altro che la voglia di scappare da noi stessi,e da te non scappi neppure se sei Carl Lewis o Valentino Rossi.

Puoi essere veloce e scaltro ma l'ombra che proietti ti ricorderà sempre da ciò che vuoi evadere.

L'unico modo è ricordarsi che se non si ha paura non si è umani,e che questo è l'unico modo per fregare la tua ombra.

Ultimamente vivo con il terrore di ciò che sarà o che non sarà e a volte non so come comportarmi.

In quel momento ricordo lo sfiorarsi di mani amiche,di carezze timide e di sguardi teneri e rubati e tutta la paura scompare....

martedì 9 dicembre 2008

STELLA DEL MATTINO


Stella del mattino,ti osservo e cerco la mia via.Tu come cometa che ispirò i magi nel loro cammino spiani la strada della mia oscurità piu' profonda,riempi di luce i miei timidi passi,osservi silenziosa i miei umili progressi e mi doni la certezza di essere la mia sola guida e la mia unica salvezza.Terribile il pensiero di dover dividere la tua saggezza con altri navigatori sperduti,demoralizzante realizzare che tu sia visibile a chiunque abbia voglia di osservare.Quanto egoismo e cattiveria nel mio cuore,nella voglia di beneficiare dei tuoi raggi affievoliti dalla luce del sole.Tu stella millenaria e immortale,bussola eterna di avventati sprovveduti.Tu che non fai del tuo ego il tuo scopo ultimo,che regali a chi ne ha bisogno il bagliore della verità,che addolcisci gli animi piu' amari.Piccola grande stella riempimi di sicurezza come hai sempre fatto,perdona il mio egoismo e la mia superficialità,placa la mia sete di avventura.Indicami la meta finale del mio lungo viaggio...sono stanco,tanto stanco di vagare....Sono solo un uomo,con tutte le mie paure e debolezze.