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martedì 18 novembre 2008

LIBERTA'

Moto Guzzi,Gilera,Aprilia,Suzuki,Honda,Ducati,due tempi,quattro tempi,bicilindrico,quadricilindrico,parole e aggettivi che identificano qualcosa in grado di entrarti nel profondo dell'anima.Parole e aggettivi che rievocano sensazioni forti,che ti fanno battere il cuore e stordirti al punto da perdere contatto con la realtà.Nomi storici che ti catapultano nelle piu' accese dispute da bar,dove ognuno impone la sua riguardo pregi e difetti di marche e concezioni tecnologiche,diatribe comuni e appaganti per chi come me sente un vincolo stretto con la razza dei centauri. Strana razza questa,completamente incosciente per i piu',altamente affascinante per altri. Bacino di raccolta di svariate categorie sociali,dove a contare non sono i soldi o la posizione in azienda ma bensì il segno sempre piu' labile sui fianchi dei pneumatici. In questo club il rispetto lo ottieni con la sfida all'ultima curva,con il coraggio di tener spalancato il gas dove altri chiudono,con la capacità di abbassare la visiera e dimenticarsi le proprie incertezze. Dentro al casco i pensieri frullano,la vita e i ricordi piu' belli corrono al tuo fianco,conscio che potrebbe essere l'ultima volta che rivolgi loro attenzione.Ma non fa nulla,accetti il rischio,ne provi l'essenza autentica amplificata dall'adrenalina che ti pompa a mille,godi delle vibrazioni che il motore spara lungo la schiena e ti ripeti all'infinito il motto del motaro verace : "se sei incerto,tieni aperto".E' un brivido di paura che non puoi ignorare,che ti rende vigile e ti fa sentire vivo. Ti ritrovi a dover guardare in faccia le tue capacità di guida e a litigare con tutto quello che la tua sana paura di romperti il culo ti impone. Timore,ansia,voglia di ritornare a casa tutto intero,incognita nell'affrontare quello che una curva nasconde alla sua fine,tutto questo è motocicletta. Non puoi barare come a scuola,nascondendo formule o bignami tra i fogli bianchi e sbirciando tra le righe del secchione di turno...no,qua non servirebbe,sarebbe la fine! La respirazione si blocca e via giu' in piega! Quanto è bello il mondo visto a 45°,l'asfalto si avvicina ed appare come una tavolozza disordinata di toni di grigio vivo e profondo,quasi uno specchio a riflettere il terrore del tuo volto ad ogni grado di inclinazione guadagnato. Il battistrada appoggia su una misera porzione di gomma,tenedoti in bilico tra il sogno e l'incubo,tra il godimento puro e la possibile catastrofe. Ti chiedi chi cazzo te l'ha fatto fare e speri che tutto sia veloce ed indolore,che il tuo cavallo non ti tradisca proprio in quell'istante di follia,che il feeling sedere-sellino non venga meno, pena incontro certo con ospedale o becchino.... Quello che vorresti dire e non hai mai detto ti logora il cervello,facendoti promettere di urlarlo al mondo se tutto andrà bene. Per fortuna la curva è passata,la respirazione compensa di nuovo i muscoli svuotati da quell'eccesso di tensione provata,il viso si rilassa e un sorriso si apre dietro alla visiera oscurata. Sono ancora qua,sono provato nel corpo e nell'anima,tremante e sudato,ma sono ancora qua. Questa è l'unica cosa che conta. Il down post-corsa ti annebbia i sensi come fa una sbronza tra amici,ti fa sentire in pace con tutto e con tutti,carico di gioia e di rispetto per la vita che ancora puoi vivere e per le corse che potrai ancora fare. Alla fine è un modo per apprezzare che sei fortunato e intero,non il piu' ortodosso dei metodi ma sicuramente uno tra i piu' efficaci. Moto è libertà,moto è passione,moto è paura....moto è vita. Non è facile capire e spiegare quello che non hai scelto di amare,che è nato con te e che ti pulsa nelle vene,che ti fa rischiare tanto per godere troppo poco,non è facile.... Motociclismo è rabbia e passione,voglia di fuggire e tornare,è come dice un verso di una canzone "equilibrio sopra la follia",è tutto e nulla.... E' la vita che sfida la vita... E' libertà....libertà di scegliere se affrontare quella curva o meno....

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